Nuova Riveduta:

1Corinzi 15:9

perché io sono il minimo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.

C.E.I.:

1Corinzi 15:9

Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.

Nuova Diodati:

1Corinzi 15:9

Io infatti sono il minimo degli apostoli e non sono neppure degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.

Riveduta 2020:

1Corinzi 15:9

perché io sono il minimo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.

La Parola è Vita:

1Corinzi 15:9

Infatti, io sono il meno importante di tutti gli apostoli, anzi, non dovrei nemmeno essere chiamato apostolo, visto che ho perseguitato la Chiesa di Dio!

La Parola è Vita
Copyright © 1981, 1994 di Biblica, Inc.®
Usato con permesso. Tutti i diritti riservati in tutto il mondo.

Riveduta:

1Corinzi 15:9

perché io sono il minimo degli apostoli; e non son degno d'esser chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.

Ricciotti:

1Corinzi 15:9

giacchè io sono il minimo degli apostoli, chè non son degno d'esser chiamato apostolo, perchè ho perseguitato la Chiesa di Dio;

Tintori:

1Corinzi 15:9

perchè io sono il minimo degli Apostoli e non sono degno d'esser chiamato apostolo, avendo perseguitato la Chiesa di Dio.

Martini:

1Corinzi 15:9

Imperocché io sono il minimo degli Apostoli, che non son degno di esser chiamato Apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.

Diodati:

1Corinzi 15:9

Perciocchè io sono il minimo degli apostoli, e non son pur degno d'esser chiamato apostolo, perciocchè io ho perseguitata la chiesa di Dio.

Commentario abbreviato:

1Corinzi 15:9

Capitolo 15

L'apostolo prova la risurrezione di Cristo dai morti 1Cor 15:1-11

La risposta a chi nega la resurrezione del corpo 1Cor 15:12-19

La resurrezione dei credenti alla vita eterna 1Cor 15:20-34

Risposta alle obiezioni contro la risurrezione 1Cor 15:35-50

Il mistero del cambiamento che avverrà su coloro che sono in vita alla seconda venuta di Cristo 1Cor 15:51-54

Il trionfo del credente sulla morte e sulla tomba, Un'esortazione alla diligenza 1Cor 15:55-58

Versetti 1-11

La parola resurrezione, di solito, indica la nostra esistenza oltre la tomba. Della dottrina dell'apostolo non si trova traccia in tutti gli insegnamenti dei filosofi. La dottrina della morte e della risurrezione di Cristo è il fondamento del cristianesimo. Se la rimuoviamo, tutte le nostre speranze per l'eternità cadono nel vuoto. È tenendo salda questa verità che i cristiani resistono nel giorno della prova e si mantengono fedeli a Dio. Crediamo invano, se non manteniamo la fede del Vangelo. Questa verità è confermata dalle profezie dell'Antico Testamento; e molti hanno visto Cristo dopo la sua risurrezione. Questo apostolo fu molto favorito, ma ebbe sempre una bassa opinione di sé e la espresse. Quando i peccatori, per grazia divina, si trasformano in santi, Dio fa sì che il ricordo dei peccati precedenti li renda umili, diligenti e fedeli. Egli attribuisce alla grazia divina tutto ciò che di valido c'era in lui. I veri credenti, pur non ignorando ciò che il Signore ha fatto per, in e per mezzo di loro, quando guardano alla loro intera condotta e ai loro obblighi, sono portati a pensare che nessuno è così privo di valore come loro. Tutti i veri cristiani credono che Gesù Cristo, crocifisso e poi risorto dai morti, sia il sole e la sostanza del cristianesimo. Tutti gli apostoli erano d'accordo in questa testimonianza; con questa fede vivevano e in questa fede morivano.

Riferimenti incrociati:

1Corinzi 15:9

2Co 11:5; 12:11; Ef 3:7,8
At 8:3; 9:1-19; 22:4,5; 26:9-11; Ga 1:13,23; Fili 3:6; 1Ti 1:13,14

Dimensione testo:


Visualizzare un brano della Bibbia

Aiuto Aiuto per visualizzare la Bibbia

Ricercare nella Bibbia

Aiuto Aiuto per ricercare la Bibbia

Ricerca avanzata